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Una risposta
Se vuoi essere luce, spalanca gli occhi.
Troppe volte ti proteggi dalla luce, troppe volte il rischio di essere abbagliato è più forte della tentazione di lasciarsi avvolgere.
Ma tu puoi essere luce, puoi cominciare col rifletterla e poi… emetterla.
Nell’infinitamente piccolo le particelle di luce disegnano i contorni dell’universo e definiscono la materia ma, contemporaneamente, la loro assenza costituisce l’antimateria che non vedi ma occupa il fisico spazio tra corpi celesti.
E’ come se l’anima, che non vedi, ma occupa il fisico spazio del tuo inconscio, fosse nei capillari del pensiero, tra sprazzi di elettricità che solcano i sentieri della ragione e ne allungano le prospettive… e, quando apri gli occhi al mondo, tutto diventa più nitido perchè la luce pervade ogni angolo buio e colora persino l’anima… si perchè la luce è somma di colori e non già assenza, è materia essa stessa senza antagonismi, perchè non esiste una “antiluce”, il buio è solo l’afona percezione del vuoto, beffarda bugia dei sensi… chè c’è sempre qualcosa, anche nell’oscurità, e non è detto che sia male solo perchè non la vedi.
C’è un verso di una canzone di Bruno Lauzi che esprime perfettamente il concetto “sincera, come l’acqua di un fiume di sera, trasparente eppur sembri nera…”.
Poi spalanchi gli occhi ed eccola, la luce esce da te, brilla intorno, si fonde con la luce delle altre anime e diventa quell’unica percezione di assoluto di cui si ciba il tuo cuore.