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2 risposte
Non c’è resurrezione senza morte,
Quello è un passaggio obbligato, un dogma, la conferma del miracolo o, più laicamente, la consapevolezza del passaggio.
La rinascita ha valore solo se, dentro di noi, muore qualcosa, se sopprimiamo qualcosa, se rinunciamo a qualcosa, se accettiamo le spaventevoli forme del destino e sappiamo discernerle dalla realtà.
Ci è dato il libero arbitrio non la conoscenza assoluta, ci è dato di scegliere non necessariamente per il bene, la vera forza sta nel saperlo fare, con coerenza e lealtà.
Dio risorge, in ognuno di noi, quando gli abbiamo dimostrato di essere coerenti fino in fondo, quando sappiamo riconoscere i nostri errori, dopo averli tragicamente commessi, quando la nostra vita recita amore anche, e soprattutto, per i “minimi” e non già per coloro che e’ facile amare, miti e riti che appartengono alla precarietà dell’esistenza e che prendono idolatriche forme (spesso ossessioni).
Il ritmo della vita è fatto di nascita, morte e rinascita… ed è sempre vita, sotto mentite ed incomprensibili spoglie (proprio quelle che creano le distanze), ma, come il Cristo che evochiamo (e dovremo chiamarlo fratello, in quanto per noi apparso uomo), possiamo passare da uno stato all’altro in scioltezza, persino ipotizzando di ritornare a vivere sotto diverse spoglie (il dogma fondante del buddismo).
Non cambierà il nostro essere la forma, sarai un bel fiore se fosti una bella donna, sarà un arcobaleno il tuo disarmante sorriso, sarà un bambino il più colorato dei tramonti.
Sarà, sempre e comunque, amore se avrai amato e, anche il più turpe degli uomini, almeno una volta, meriterà il perdono per avere esercitato l’amore e, per quello, avere vissuto ed essere morto, almeno una volta.
Non è né una predica ne’ un augurio, è speranza nella consapevolezza, anche se, ironia della vita, sarà sempre troppo tardi per accorgersi… del momento in cui stai per morire e di quello in cui stai per risorgere.
Ricordiamocene oggi, il giorno dopo avere trovato vuoto il sepolcro, perché’ questo giorno non va riempito di frivolezze, questo giorno va ricordato come un nuovo inizio, un nuovo slancio, un trampolino per l’amore che verrà.
Questo blog e’ molto meno banale di quel che sembra, è il ritratto di un’anima inquieta che pesca nel mare della rete, non già in cerca di superficiale conforto ma piuttosto alla ricerca di sincere conferme, specchio della realtà e speranza di attribuire un senso ai tanti stimoli che nascono dal quotidiano, nei quali si ravvede un barlume di luce per ogni coscienza… e, talvolta, le verità si dicono piangendo e pregando, piuttosto che ridendo e scherzando.
dai, andiamo lontano! Hug.
il grillo parlante