“La donazione deve essere intesa come un gesto d’amore nei confronti di uno sconosciuto”.
Quando ho sentito pronunciare queste parole a Giuseppe, ho capito che avevo a che fare con un vincitore.
Un uomo, un professionista, ma soprattutto un padre disposto a lottare fino all’ultimo respiro pur di mantenere intatta la propria famiglia.
Sua figlia, Denise, un bellissimo fiore di 19 anni è affetta da leucemia, una malattia che da tre anni cerca di fargli spegnere quella fiammella chiamata speranza.
Loro non ci stanno, si mettono dritti in piedi, trovano dignità nel dolore e vanno avanti.
Anzi, fanno di più.
Aiutano chi soffre e invogliano con un appello su FB a donare come atto puro, semplice, di profondo altruismo.
Ho parlato a lungo con Giuseppe, ci siamo scambiati tanti messaggi prima di giungere a questo passo.
Abbiamo deciso di inserire una dichiarazione anche su Bigodini a Colazione perché questo blog non è solo un mio spazio, ma vostro. Un terreno fertile dove piantare semi positivi e propositivi con la speranza di vederli sbocciare in splendidi fiori.
Prima di essere una blogger mi sono ricordata di essere una giornalista; ma prima di essere una giornalista non dimentico di essere una donna sensibile e attenta a ciò che mi circonda.
E’ nostro dovere creare una rete, far conoscere le problematiche intorno a noi, tendere la mano al prossimo.
Diventare donatore di midollo osseo è molto semplice, occorre avere un’età compresa tra i 18 e i 40 anni, un peso corporeo superiore ai 50 Kg, essere sano o comunque non affetto da malattie croniche.
Approfondiremo il tema, sentiremo il centro di Catania, smuoveremo qualcosa. Uso il plurale perché i miracoli avvengono solo se tutti ci attiviamo.
Sono sicura che possiamo farcela, dobbiamo solo crederci.
Proprio come fai tu, dolce Denise che al fianco del tuo Principe azzurro sai che tutto può succedere.
Io e Bigodini a Colazione ti tendiamo la mano, ma sono sicura che insieme a me lo faranno molti altri.
Doneremo perché la speranza di un donami non può essere negata a nessuna.
Sono sana e, anche se ultimamente volo con un’ala spezzata, mi sento fortunata.
Crederci sempre, mollare mai.
Vi lascio con le tenere parole di un padre che trova la forza di andare oltre se stesso.
Mi sono commossa, grazie Giuseppe.
Buona fortuna Denise….
5 risposte
ADMO consente di farsi inserire nella banca dati mondiale dei donatori. Una volta fatto un piccolo prelievo e viste le buone condizioni di salute si viene contattati nel caso di compatibilità con un malato. Da quel momento si può dare o meno il consenso. Ovviamente le nuove tecniche consentono di superare le pratiche obsolete che comportava dolori al donatore, e per questo motivo in tanti hanno pregiudizi dettati dalla paura. Ma cosa sará mai il prurito di una puntura a confronto di salvare una vita. Io sono iscritto ormai da anni, e cerco di diffondere il messaggio a chiunque anche solo per opportuna conoscenza, ognuno é giustamente libero. http://www.admo.it
Bravo Davide,
Grazie mille e benvenuto a Bigodini
Per quanto questo articolo sia emozionante, commevente ed informativo, posso permettermi di commentare la scelta del titolo, piuttosto infelice data la giá durissima lotta che i volontari ADMO intraprendono quotidianamente per sradicare la convinzione che ció che si é chiamati a donare é il midollo Spinale?? Bisogna stare attenti con le parole! Qualcuno potrebbe leggere il titolo e non andare oltre, e ricevere un’informazione sbagliata.
Ciao Ambra, ho provveduto a modificare il titolo. Le parole erano scelte con cura. “Spina dorsale” in questo caso aveva il senso di coraggio. Non c’era infelicita’ nè voglia di confondere. È bello confrontarsi per migliorare.grazie per il tuo contributo