Lettera a Tobia, figlio di un utero ma non di una madre!

“Non c’è volgarità degli squadristi della politica che possa turbare la grande felicità che la nascita di un bimbo provoca. Condivido con il mio compagno una scelta e un percorso che sono lontani anni luce dall’espressione “utero in affitto”. 
Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita. Quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network mi ricordano quel verso che dice: “ognuno dal proprio cuor l’altro misura” (anche se capisco che citare Dante non faccia audience).

 

 

Ciao Tobia Antonio,

ho appena letto queste parole sulla pagina Facebook di Nichi Vendola, tuo papà o mamma, considerato che  porti il cognome del suo compagno nonché tuo padre biologico.

Tutte le nascite sono sempre attese con grande fermento e gioia, la tua di più. O meglio, ha acceso anche altri sentimenti come la rabbia, il disgusto, l’indignazione.  Sei stato famoso ancor prima di emettere il primo vagito.

Ti chiederai perché, ma adesso è presto per spiegarti tante cose; accontentati di sognare più che puoi, batuffolo umano.

Quello che posso anticiparti è che i tuoi papà Nichi (che è anche l’ex governatore della Puglia, te lo dico per non farti trovare impreparato)  ed Eddy ti amano e ti considerano il frutto di “una bellissima storia d’amore”, ma non potendoti generare hanno affittato una donna (per alcuni solo una parte, ovvero l’utero. Come se una gravidanza può concentrarsi solo su quella zona anatomica esulando tutto il resto. Anche qui preferisco sorvolare).

Sai, ti hanno voluto creare perché per le coppie omosessuali (così sono chiamati i tuoi papà) non è ammessa l’adozione, procedimento già lungo e farraginoso anche per le coppie etero (insieme di due persone, un uomo e una donna, che si amano).

Lo so, ti sto riempiendo la testa di chiacchiere senza darti le giuste precisazioni, perdonami. Magari ti scrivo anche volta, quando sarai un po’ più grandetto per affrontare meglio questi due argomenti.

Intanto mi chiedo, mio dolce e innocente piccolino, come ti spiegheranno un giorno questo accanimento  innaturale per la tua nascita.

Cosa ti diranno quando crescerai, che sei figlio di un esperimento? Frutto di un desiderio? La materializzazione del denaro?

Come ti prepareranno, i tuoi due papà, al fatto che nella vita non puoi comprare tutto, soprattutto le persone, quando proprio a te hanno cucino una cifra addosso?

Certo, se può renderti felice hanno pagato ben 135 mila euro per sentire il tuo fiato amalgamarsi con il loro; mica sono stati lì a pettinare le bambole.

 

utero

Non lo so mio caro Tobia, non voglio fare la morale, né la moralista ma chiedo: Era proprio necessario tutto ciò?

Il proprio amore non può essere investito in altro modo? Dopotutto le nostre energie positive possono essere investite anche in altri modi, c’è sempre qualcuno che aspetta una mano per tirarsi sù

Penso che le mie domande resteranno senza una risposta, però, almeno noi due, ci siamo conosciuti un po’ meglio.

Anche se le mie parole ti potranno sembrare un po’ dure, posso assicurarti che non era mia intenzione ferirti e, anzi, voglio darti una raccomandazione.

Non credere mai a quelli che ti diranno che sei uno sbaglio.

Tu sei una nuova vita venuta al mondo e, come tale, hai diritto a segnare, passo dopo passo, la tua strada.

Ah, anche se non pronuncerai mai la parola “MAMMA”, fattelo spiegare cos’è perché non puoi perderti la definizione dell’essenza più dolce del mondo.

Cucciolo d’uomo, ad Maiora.

Con affetto, una Donna con i Bigodini

Facebook
Pinterest
Twitter
LinkedIn
Email

Commenti

2 risposte

  1. Potranno definire chi si oppone a questa nuova commercializzazione della vita umana “antico”, “omofobia”, “privo di amore/ comprensione”, ma, in fondo, il frutto di un amore NON SI COMPRA. Non credo si tratti di amore, ma di egoismo… Soprattutto perché, come hai ben scritto tu, mia carissima Fra, una nuova vita non può non conoscere la definizione dell’ essenza più dolce del mondo… Potranno spiegarglielo all’ infinito, ma, pur avendo la fortuna di avere dei padri eccellenti, non avrà mai la possibilità di conoscere l’ amore che una madre può dare…
    Intervistate pure questi bambini, vi diranno che stanno benissimo… Come potrebbero dirvi diversamente se non sono stati messi nella condizione di scegliere? Come potrebbero mai lamentarsi se non è stata data loro la possibilità di conoscere chi li ha tenuti in grembo? Magari potrebbe trattarsi di una “cattiva” madre, ma non l’ hanno mai vissuta. Ribadisco che tanta “colpa” hanno anche queste “finte mamme” che hanno commercializzato il dono più bello del mondo.
    Per il resto, grazie amica per tutto quello che scrivi e… Pensa alla pubblicazione di un libro❤️
    In bocca al lupo per tutto e, ricorda, una vera mamma non abbandona mai i propri figli.

    1. Mia cara amica Angela,
      non puoi capire la contentezza del tuo messaggio, al di là del contenuto, per la partecipazione al mio blog.
      Sinceramente, io non so bene cosa sia giusto o cosa sia sbagliato e la mia lettera non voleva essere un giudizio negativo fine a se’ stesso… preferisco definirlo un punto di vista, un parere… un incoraggiamento a guardare anche quello che c’è intorno.
      Anche perché concepirei “l’affitto dell’utero” legale se una donna fosse disposta alla gratuità del suo corpo, ovvero si considerasse una opportunità per un’altra coppia e non una incubatrice che sforna soldi.
      Per il libro? Chissà… non metto limiti anche perché so di avere già una potenziale lettrice 🙂
      Un bacio a te, ma uno ancora più grande alla piccola Sara

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

happy-woman-walking-on-beach-PL6FA7H.jpg

SanFair Newsletter

The latest on what’s moving world – delivered straight to your inbox