Buon cammino ovunque tu vada, Marco.

Stasera voglio dedicare il mio “pensiero stupendo”, quello che immagino facciamo tutti prima di andare a dormire, a uno splendido ragazzo: Marco.

Energico, sorridente, sognatore, un gigante buono col desiderio  di esplorare il mondo e di cambiarlo, in meglio.

Per qualche strana ragione, ha deciso di cominciare questo lungo viaggio da un posto sconosciuto; da un luogo che se per qualcuno è la fine, per altri è l’inizio della vita, la vera salvezza.

A noi, da dove ci troviamo, non rimane che immaginare. E’ in questi momenti che penso a quanto sia potente il tempo: risucchia i giorni, annulla le ore, non permette a nessuno di imprigionarlo. 

Dall’inizio del cammino di Marco sono già passate trenta lune, un’infinità.  Per questo nasce l’esigenza di  costruire ricordi, storie meravigliose tra mondi paralleli, forse impossibile da far incontrare ma nessuno vieta di fonderli nella propria testa.

Si continua a parlare al presente, s’immaginano battute, contesti e, in qualche modo, la vita ci ingloba in un vortice in movimento dove non si cammina più solo per se stessi, ma anche per chi è lontano.

Sentiamo l’esigenza di vedere realizzare anche i sogni di chi ha intrapreso questo percorso in un luogo disgiunto da quello a noi tangibile.

Dobbiamo essere tristi? Forse no, ma come possiamo essere di nuovo felici. Chissà.

Forse, nel frattempo, la cosa più indicata da fare è continuare. Sempre e comunque. Non ci si rassegna, ci si convive. 

Ci tengo a condividere con voi la lettera scritta da Alessandra, anche se non la conosco, ai propri cari prima d’intraprendere il suo viaggio:

“La morte non è niente, 

io sono andata nella stanza accanto.

Ciò che ero per voi lo sono sempre.

Parlatemi come mi avete sempre parlato. 

Non usate un tono diverso. 

Non abbiate l’aria solenne o triste. 

Continuate a ridere di ciò che

ci faceva ridere insieme. 

Sorridete, pensate a me, pregate per me. 

Che il mio nome sia pronunciato

in casa come lo è sempre stato, 

senza alcuna enfasi, 

senza alcuna ombra di tristezza. 

La vita ha il significato di sempre. 

Il filo non si è spezzato.

Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?

Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vita? 

Io non sono lontana, sono solo dall’altro lato del cammino”

Parole che in me producono profondo calore.

A presto Marco, sono sicuro che sarai mano nella mano con una splendida donna di nome Anna Maria, fidati di lei, la sa lunga quella donna.

Noi, come dicevi sempre tu, cercheremo di mangiare qualche risata pensando al vostro infinito splendore.

Con tutto l’affetto del mio cuore,

Spettinata 

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