Elegante, chic, discreta. Così i miei occhi videro per la prima volta Manuela Sain Colombo, pittrice di professione, ma con tante altre doti nel cassetto che, subito dopo la nostra conoscenza, avrei scoperto. Ci siamo conosciute durante la presentazione del libro di Mauro Mazza “Il destino del papa russo” e, da quel momento, non ci siamo più lasciate. Mi raccontò come dalle sue tre grandi passioni: arte, cucina e cinema aveva dato vita a “Ciak si cena!” un libro di ricette a tema per soddisfare gli occhi, oltre che il palato dei propri commensali. Da questa conoscenza, è nato un progetto: “Il gusto dell’intervista” dove, a seguito delle risposte fornite dai nostri intervistati, Manuela ha creato un piatto ad hoc. Vedrete che chicche vi abbiamo riservato per le prossime settimane.
Intanto, vi parlo un po’ di lei. Come vi ho anticipato, Manuela è una ritrattista iperrealista-pop, che ha fatto della pittura la sua attività principale, senza accantonare l’arte della cucina che cominciò ad amarla fin da bambina, grazie ai nonni Ernesto e Pinuccia. Da lei, cuoca professionale imparò le fondamenta della cucina italiana; dalla pazienza di nonno Ernesto capì come gestire le cose più difficili, come girare in un sol colpo una mega frittata.
I suoi quadri abitano in molte case VIP, dopo essere transitati in gallerie importanti e dopo aver conquistato alcuni premi internazionali, ma la passione per la cucina diventava una cosa serie che doveva esplodere ed essere condivisa a largo raggio, con essa l’amore per il cinema.
“Non si tratta dell’ennesimo volume di cucina, pieno di buoni consigli per fare bella figura con gli avanzi del giorno prima – confida Manuela -. Stavolta non si tratta di semplici ricette ma di vere e proprie rappresentazioni. Le cene e i singoli piatti sono innovativi; anche un po’ pretenziosi, se vogliamo, ma l’effetto cui puntano, prima ancora dell’assaggio, è lo stupore. Sono ricette per tutti i palati. Anche la morigerata scelta vegetariana può essere rispettata. Nel libro c’è un po’ di tutto: dalla fantascienza al romanticismo; dal western all’erotico; dall’avventura all’horror. Obiettivo? Farvi fare un figurone emozionando i commensali! Stupire con il piatto “2001 Odissea nello spazio” o sedurre con “Ultimo tango a Parigi”.
Gli ingredienti sono facilmente reperibili e, soprattutto, Manuela parte dal presupposto che chi si avvicini a queste ricette sappia cuocere un uovo sodo o far bollire la pasta.
Le immagini fanno credere che i piatti siano impossibili da riproporre, ma, i realtà, l’apparenza inganna.
“Prima del debutto in società – continua Manuela-, si può cominciare con un solo piatto, provarlo in famiglia e vedere l’effetto che fa, all’occhio e al palato. Magari evitando l’impiattamento singolo trasferendo la quantità per tutti i commensali e le decorazioni in un unico piatto da portata. Insomma, nessuna paura. Non mi resta che augurare a tutti una gustosa e appassionante avventura al grido di: “Ciak si cena!”.
Edito Castelvecchi Ultra per la collana Food District
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