Di Cettina Caliò
Ho avuto modo di conoscerlo, Tullio De Mauro, qualche anno fa a Roma, in occasione della cerimonia di premiazione del concorso nazionale per la poesia in dialetto patrocinato dall’UNESCO e promosso dall’UNPLI. Mi sono trovata davanti a un uomo di grande tempra, grande umiltà e sorriso affabile.
Tullio De Mauro, il linguista, è stato, e resta, una delle grandi figure della cultura italiana del novecento. Di lui sappiamo che fu – tra le tante altre cose – ministro dell’istruzione, autore del Grande dizionario italiano dell’uso e della Storia linguistica dell’Italia unita. Ma sappiamo soprattutto che è stato una di quelle figure che fanno la differenza nella vita e nella storia culturale di un paese: un appassionato della conoscenza e della lingua – in particolare del dialetto, che considerava prima lingua madre e immagine identificativa di ciò che siamo.
Noi gli diciamo ciao con l’insegnamento che ci ha lasciato: Non omnis moriar
Cettina Caliò ha studiato presso la scuola superiore per interpreti e traduttori di Roma e presso la scuola superiore per interpreti e traduttori di Roma e presso la facoltà di lingue e letterature straniere di Catania. Si occupa di insegnamento on line di lingua inglese. Scrive poesie e racconti. Sostiene di scrivere perché ha nostalgia di tutti i momenti in cui si è sentita viva. Le piacciono le parole di due sillabe e gli autogrill. La musica classica è la sua variante del silenzio. Divide le persone in due sole categorie: quelle in gamba e quelle che non lo sono. Legge molto perché, dice, le piace andare lontano restando vicino. Ha pubblicato: Poesie (Ibiskos 1995), L’affanno dei verbi servili (Bastoni 2005), tra il condizionale e l’indicativo (Ennepilibri 2007), Sulla cruda pelle ( Forme libere 2012).
Ha ottenuto riconoscimenti in ambito nazionale e figura con i suoi testi in antologie e riviste letterarie.
Dicono di lei:
Singolarissima autrice toccata dalla grazia di una vena comunicativa, visionaria e coinvolgente. Un intreccio linguistico misurato e acuto. Polivalenza espressiva di rara ricchezza cromatica. Leggerezza e intelligenza si fondano nella luce della parola poetica. Eleonora Roncaglia – Critico Letterario
Sei una rompipalle epica.
Giuseppe Condorelli – Insegnante e poeta.