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Torna in scena “The Lion King”… Guardare per credere

La Bellezza c’è, esiste d’avvero.
Si legge nei sorrisi sinceri, si vede al sorgere di una incantevole alba, si sente nelle voci soavi che danno vita a splendide melodie. Se si è fortunati è possibile trovare tutt’è tre le cose in un’unica scatola; io, ad esempio, ho avuto questa fortuna grazie al musical “The lion king -Ubuntu -Mamafrica” (rivisitazione teatrale del classico Disney “Il Re Leone”).

Vi ho già parlato di questi ragazzi, per essere precisi ho lanciato un appello dove chiedevo di adottarli, ma è giusto non restare in silenzio davanti all’eccellenza perché ció che è valido deve sempre essere valorizzato, ripescato e sostenuto.

Questi ragazzi tornaranno in scena a Noto stasera alle 20:45 e domani alle 20:00 al teatro Tina di Lorenzo, consiglio a tutti quelli che possono di andare a vedere come le emozioni riescono a diventare realtà. Cercherò di spiegarvi meglio, la cosa che mi ha molto affascinato é il principio ispiratore da cui il musical prende vita e forma: il cerchio della vita, meglio individuato nel concetto di Ubuntu che è un’etica o un’ideologia dell’Africa sub-Sahariana che si focalizza sulla lealtà e sulle relazioni reciproche delle persone. È un’espressione in lingua bantu che indica “benevolenza verso il prossimo”. È una regola di vita, basata sulla compassione, il rispetto dell’altro. Appellandosi all’ubuntu si è soliti dire Umuntu ngumuntu ngabantu, “io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo”. L’ubuntu esorta a sostenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, poiché è una spinta ideale verso l’umanità intera, un desiderio di pace.

Questo capolavoro vede la a capo della regia, sceneggiatura e progetto luci: Giuseppe Spicuglia Ideazione e realizzazione costumi e maschere di scena: Chiara Spicuglia e Maria Amato con la collaborazione di Anna Cuccia Ideazione e realizzazione scenografie: Giuseppe Spicuglia con la collaborazione di Salvatore Raeli, Salvatrice Mirmina, Corrado Spicuglia, Jessica Andolina e i membri del Lab-Oratorio teatrale Sacro Cuore Ideazione coreografie.

 Il cast si compone al completo di circa 120 elementi tra attori principali, comparse, ballerini, macchinisti e addetti ai lavori. Il Lab-Oratorio teatrale si avvale inoltre da tre anni della collaborazione della scuola Alveria Twirling di Noto diretta da Rossella Italia, che si distingue a livello nazionale ed internazionale occupando i primi posti nei mondiali e degli europei di categoria, con i suoi due atleti più rappresentativi ovvero Federica Italia e Salvatore Adernò, e della comunità di accoglienza Don Bosco di Noto il cui responsabile è Pietro Rosa, alla quale appartengono molti dei ragazzi giunti in Italia di origini per lo più egiziane, che da più di un anno costituiscono parte attiva del cast, e della Associazione Musicale Città di Noto per la sezione delle percussione e i tamburi per il sound africano diretta da Davide Maiore e intepretata da due musicisti eccellenti, Carlo Serravalle e il piccolo Andrea Leandri. Lo spettacolo si conclude con un canto africano di ringraziamento cantato da tutto il Cast al completo: Baba Yetu, ovvero il Padre Nostro in lingua Swahili.

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