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Per le “Grasse”, come me!

Ho sempre combattuto con il mio peso, di riflesso, con il mio corpo e di conseguenza con l’amore per me stessa. 

Da ragazza ero grassa, cicciona, “ponchia”, diciamo dalle nostre parti. Il termine clinico è OBESA. 

La mia autoironia mi ha aiutato a fare di quella tara, perché così è considerato il peso che non corrisponde allo stereotipo fisico dominante, un mio punto di forza. E così, davanti a una battuta infelice mi facevo una risata; certo, io delle volte a casa piangevo, ma questo chi sta dall’altra parte del muro  non lo sa. 

Finii per diventare la simpatica del gruppo, le mie amiche le “fighe”. 

Vabe’, mica si può avere tutto nella vita. 

Poi, qualcosa è cambiato, ho deciso, un po’ per scommessa con me stessa, di dare al mio corpo un’altra forma. E così è stato. 

In un istante, ho visto il mondo che mi circondava modificare il suo approccio verso di me; eppure, IO ero sempre IO!  

Oggi, su questo articolo del Corriere della Sera, leggo che Brandy Vela, una bellissima ragazza di soli 18 anni, si suicida perché insultata e schernita dai suoi compagni di scuola. Mi vergogno per noi umani; per la nostra becera mentalità. Perché siamo così piccoli che per sentirci grandi abbiamo bisogno di rendere piccoli gli altri. 

Ricordo a tutti che la materia poteva non esistere e che uno stato attuale è semplicemente una fortuna e non è detto rimanga immutevole! 

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Adesso mi guardo allo specchio, non faccio più a pugni col mondo. Mi piaccio, riconosco i miei difetti, amo i miei punti forti. Appartengo a quella categoria di donna che oggi viene definita Curvy e penso che il morbido sia più bello dello spigolo. Di grasse, mi faccio solo le risate sfoggiando la mia qualità più grande: il sorriso. 

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Donne, chiedo, vi è mai capitato di sentirvi a disagio per la vostra fisicità? 

Quando, come, perché? 

Come considerate il vostro corpo?  

Che forma gli date? 

Raccontatemi, voglio ascoltarVi. 

Con affetto, da una che ama essere spettinata, la piega troppo liscia finisce per annoiarmi!

Di seguito, segnalo il pezzo scritto da Cet sulla rubrica “Parola per Parola” dove ha affrontato l’argomento corpo con ironia, perché parlare con leggerezza di una questione che rischia di far tanto male è una chiave per toglierle il peso nefasto che ha.

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